venerdì 26 novembre 2010

Tariffa Rifiuti: la battaglia sull'IVA non è chiusa

Pubblichiamo di seguito la lettera del Capo Gruppo consigliare PD - Tiziano Borlina- , in risposta alle dichiarazioni del Sig. Rosolen in merito alla questione dell'IVA applicata alla Tariffa Rifiuti.


Ho avuto modo di leggere, insieme agli consiglieri del PD e della lista civica, le strabilianti dichiarazioni di tale Maurizio Rosolen, a nome del gruppo Uniti per Fiume Veneto.
Forse al signor Rosolen sfugge che la mancata partecipazione al Consiglio comunale, convocato per la risposta alle interrogazioni, di gran parte dei consiglieri di maggioranza non è tanto una questione di osservanza o meno delle norme di regolamento.
Si tratta invece di una questione di rispetto nei confronti dello stesso Consiglio Comunale quale istituzione, rispetto che i consiglieri di maggioranza, assenti per la quasi totalità, hanno dimostrato di non avere.
Per quanto concerne la questione dell’IVA sulla TIA non abbiamo alcun timore ad affermare che è fin troppo facile nascondersi dietro una circolare del Ministero dell’Economia che ricordo non essere un atto normativo e come tale non è vincolante.
Peraltro il MEF è direttamente interessato all'incasso dell'IVA, per cui sarebbe come chiedere all'oste se il suo vino è buono.
Venendo poi alla sostanza della questione, il Ministero sostiene che la norma contenuta nel decreto legge n. 78/2010, che dichiara essere un'entrata patrimoniale la tariffa prevista dal Codice dell'Ambiente (non ancora entrato in vigore) si riferisce anche alla Tariffa prevista dal Ronchi e alla vecchia Tarsu sulla base dell’accoglimento da parte del governo, non già di un emendamento alla legge, ma di un ordine del giorno presentato da un parlamentare.
Una simile interpretazione, largamente criticata dagli esperiti di diritto tributario, è del tutto arbitraria poichè la legge si riferisce espressamente solo e soltanto alla tariffa del codice dell'ambiente.
Nel luglio 2010, allorchè è stato convertito il decreto legge n. 78, era già trascorso un anno dalla pronuncia della Corte Costituzionale che riconosceva la natura tributaria alla tariffa del Ronchi (che è quella applicata a Fiume e in quasi tutti i comuni gestiti da Ambiente e Servizi) e della vecchia Tarsu.
Il legislatore non poteva pertanto non aver presente il problema che era derivato dalla famosa sentenza, per cui se avesse voluto rendere soggetta ad IVA anche la vecchia tariffa e la vecchia Tarsu lo avrebbe detto chiaramente (nulla glielo impediva) e non si sarebbe invece limitato a considerare la sola tariffa del Codice dell'Ambiente.
Si consideri poi che seguendo il ragionamento della circolare tutte le controversie insorte in merito all'applicazione della vecchia tariffa dovrebbero essere discusse davanti al giudice civile e non davanti al giudice tributario in contrasto con quanto oggi avviene e in contrasto con decine e decine di sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale.
Mi pare che tutte queste considerazioni non sono state fatte da parte di chi si picca di “amministrare come si deve”.

Tiziano Borlina
Capo Gruppo consigliare PD

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