E' giunto praticamente al termine con la sentenza del TAR regionale il piccolo "giallo" locale sulla conta dei voti delle elezioni comunali dell'aprile scorso.
Quei famosi 7 voti di scarto tra i candidati Piva e Vaccher sono diminuiti ulteriormente (5 i voti assegnati dai periti dell'ufficio elettorale, 1 quello poi effettivamente riconosciuto dal TAR), mostrando inoltre lacune nelle procedure di conteggio e verbalizzazione dei risultati elettorali.
Il caso ha voluto poi che i tempi fossero coincidenti con la ben più importante sentenza del TAR piemontese che ha invalidato -di fatto- quel pugno di voti che consentirono con furbizia 4 anni fa al baldanzoso leghista Cota di salire alla guida della regione Piemonte.
Queste vicende colpiscono l'opinione pubblica -locale e nazionale- perché ci avvicinano ad una delle regole fondamentali della democrazia: vince/governa/decide chi ha anche un solo voto in più dell'altro.
Ma di fronte a casi purtroppo sempre più frequenti di errori in buona o cattiva fede, in un momento storico in cui non
esiste una forza di netta maggioranza (anche relativa), i cittadini perdono ancora di più la voglia di partecipare al voto.
esiste una forza di netta maggioranza (anche relativa), i cittadini perdono ancora di più la voglia di partecipare al voto.
Contemporaneamente si apre un altra sfida, quella di governare/amministrare una comunità con un pugno di voti.
A Fiume Veneto la situazione è all'eccesso. L'estrema frammentazione del voto in direzione di 5 candidati sindaci e più di 150 candidati consiglieri, ed un sindaco eletto con forse 2 voti di scarto su 1691 preferenze (quindi siamo nell'ordine dell'1 per mille di scarto).
Probabilmente questa conclusione della vicenda dovrebbe richiamare -ancora una volta- l'attenzione della "maggioranza" sui reali pesi in gioco, non tanto in consiglio comunale dove i regolamenti consentono un enorme premio di maggioranza, quanto tra i cittadini.
Rispetto a questa vicenda, marginale comunque rispetto all'azione politica di opposizione che il Circolo PD sta portando avanti dallo scorso aprile, nelle prossime settimane (45 sono i giorni per presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR) il Circolo di Fiume Veneto deciderà sul da farsi.
Dal canto suo, il nostro candidato Mauro Piva ha più volte dichiarato l'accettazione tanto del verdetto delle urne e quanto quello, ancora più benevolo, del TAR. Verdetti che sottolineano senza alcun dubbio quanto i cittadini di Fiume Veneto abbiano dato tanta fiducia a lui quanto al giovane Vaccher.
Rispetto a questa vicenda, marginale comunque rispetto all'azione politica di opposizione che il Circolo PD sta portando avanti dallo scorso aprile, nelle prossime settimane (45 sono i giorni per presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR) il Circolo di Fiume Veneto deciderà sul da farsi.
Dal canto suo, il nostro candidato Mauro Piva ha più volte dichiarato l'accettazione tanto del verdetto delle urne e quanto quello, ancora più benevolo, del TAR. Verdetti che sottolineano senza alcun dubbio quanto i cittadini di Fiume Veneto abbiano dato tanta fiducia a lui quanto al giovane Vaccher.