Ieri era il primo giorno di primavera, periodo di risveglio dal torpore dell'inverno, stagione del rinnovamento e della rinascita.
E così, da ieri, tutti indaffarati! I giovani con i loro ormoni, le casalinghe con le loro pulizie... il nostro sindaco con le demolizioni!
Il primo a cadere sarà il fabbricato ex-Colussi, per lasciare spazio alla tanto attesa rotondina di piazza Marconi. Una buffa scelta dell'amministrazione passata, confermata dalla presente, ha scelto di abbattere un pieno per far posto ad un vuoto: una scelta ottocentesca e "controcorrente" (di solito si fa di tutto per conservare) anche perchè probabilmente quello è l'unico edificio di quell'area che avrebbe potuto resistere ad un terremoto essendo stato rifatto quasi totalmente in cemento armato.
La seconda a cadere sotto i colpi del martello demolitore sarà la tanto discussa area ricreativa di via Hude, in località Fratte. Una piscina pubblica ed un campo da tennis con
spogliatoi, inseriti in un'area verde mista pubblico-privata, che avrebbero dovuto essere ceduti al Comune di Fiume Veneto (in cambio della possibilità di costruire in campagna un boghetto piuttosto "denso" - si dice in burocratese "a scomputo degli oneri di urbanizzazzione..."). Un interessante esperimento urbanistico, caduto in disgrazia fin dall'inizio, vista la crisi del mercato immobiliare.
spogliatoi, inseriti in un'area verde mista pubblico-privata, che avrebbero dovuto essere ceduti al Comune di Fiume Veneto (in cambio della possibilità di costruire in campagna un boghetto piuttosto "denso" - si dice in burocratese "a scomputo degli oneri di urbanizzazzione..."). Un interessante esperimento urbanistico, caduto in disgrazia fin dall'inizio, vista la crisi del mercato immobiliare.
Da quando venne costruita -e collaudata- nessuno in Comune ha mai voluto occuparsi di quest'area, ritenendola forse una causa già persa in partenza... un pozzo senza fondo per le casse comunali, già in odore di rosso.
A chi toccherà poi?
Agli spogliatoi annessi al campo di calcio di Cimpello, tatticamente nascosti tra campagna ed autostrada, non ancora terminati e già belli invecchiati?
Oppure alla nuova biblioteca, che non potendo ospitare libri per mancanza di scaffali diventerà un buon posto dove insediare qualche ufficio comunale (tentativo già fatto qualche mese fa)?
E siamo sicuri di averla scampata con caso-casa-facca? Ora sono solo ca--i dell'ASL?
L'idea, ottima e lungimirante, di un luogo dove aiutare i disabili a vivere una vita il più normale possibile si è scontrata con le casse vuote e l'assenza di idee condivise. Una demolizione mancata... per ora.
Beh, per fortuna la lista non è poi lunga quanto quella di più intraprendenti città italiane, sempre pronte ad aprire un cantiere, per poi inaugurarlo (magari più di una volta) ed abbandonarlo infine all'incuria del tempo, nell'oblio della cittadinanza!
Però a Fiume Veneto questi piccoli segni, queste demolizioni, sono i segnali di come facilmente le buone idee se non sono condivise dopo poco diventano detriti.
Pesi insostenibili per un bilancio traballante, che per il momento si accontenta così, eliminando il superfluo.
A chi toccherà prossimamente?
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