
E' solo da pochi anni che abbiamo cominciato a considerare l'acqua un "bene comune". E va gestito in maniera attenta, dal momento in cui sgorga al momento in cui viene scaricata.
La confusione che regna tra i compaesani è segnale evidente che troppo poco è stato fatto dall'amministrazione precedente per informare tutti dei cambiamenti che stavano per sopraggiungere.
Cambiamenti che dobbiamo accettare perché ce lo chiede l'Europa e il buonsenso di persone che sanno che l'acqua potabile sta diminuendo a vista d'occhi anche in un territorio che ha le radici da sempre nell'acqua come Fiume Veneto.
Ma ci deve essere un modo diverso e migliore per cambiare. E il nostro impegno è quello di fermarci e fare quello che prima è stato tralasciato.
Parlare e dibattere con i cittadini non è segno di debolezza. Dobbiamo accettare sì le leggi europee e nazionali, ma applicarle anche in modo giusto, equo e proporzionale.

L'acqua è un bene di tutti, va tutelato e valorizzato.
Basta alle cieche e frettolose applicazioni, fatte in maniera non condivisa, di leggi che vogliono difendere il diritto dei nostri figli ad avere in futuro ancora acqua limpida e pulita a loro disposizione.