giovedì 28 maggio 2015

amministrazioni boscaiole

Pare che ultimamente anche le amministrazioni comunali (e la nostra non vuole essere da meno) stiano allenandosi a tagliare; dalle spese per i servizi ai cittadini, alla carta igienica nelle scuole, dagli straordinari dei suoi dipendenti... agli pochi alberi e cespugli che popola(va)no i centri urbani.

Argomento -quello del rispetto del verde urbano- relegato in fondo ai programmi politici delle amministrazioni locali (spesso anche a quelli di sinistra).
Dimostrazione di aver capito poco (o nulla) del valore e delle ricadute, dirette e indirette, che il tema del "verde" dovrebbe avere in una comunità.

Dopo anni in cui non si è badato molto a spendere per riempire viali e piazze di alberi e arbusti, di specie spesso inadatte al clima, seguendo più le proposte commerciali dei vivaisti che le indicazioni dei professionisti, ora stiamo assistendo alla situazione opposta.

Ultimo caso conosciuto: a Pescincanna solo qualche settimana fa, qualche migliaio di euro di alberi, investiti in alberi solo una decina di anni fa, sono stati "segati alla radice" con una spesa quasi equivalente. Ma è così che facciamo girare questa economia asfittica: 500€ per piantare un albero oggi - 500€ per abbatterlo domani?

GLI ALBERI ERANO MALATI... Che strano, gli alberi pubblici che vengono tagliati, sono sempre-inequivocabilemente-assolutamente-misteriosamente malati!
Parrebbe quasi che la parola "malattia" venga usata come scusa per qualsiasi motivo: per
non dover potare annualmente la pianta, per non dover raccoglierne le foglie in autunno, per non dover riparare i marciapiedi fatto troppo a ridosso delle radici... insomma se un albero è malato, va tagliato! E già che ci siamo tagliamo anche tutti quelli vicini!

Ragionamenti pericolosi che passano dalle teste di politici-amministratori di turno a quelle dei tecnici comunali e viceversa, in uno scambio che spesso porta alla via più breve e alla soluzione più radicale (radicale... che parola perfetta).

LE AIUOLE SASSOLOSE. La nuova moda che anche noi abbiamo il piacere di vedere da qualche mese nel comune di Fiume Veneto è quella dell'aiuola sassolosa, che con i suoi colorati sassoletti e ciottoli levigati (ed antinfortunistici) sta soppiantando la classica aiuola forestosa (quella con l'erba alta, che sembra abbandonata) e la comunque contemporanea aiuola cementosa (quella ricoperta da una igienica colata di cemento grezzo, minimalista).

Penso che dopo la serata di giovedì 21 maggio, durante la quale abbiamo discusso all'interno del Circolo PD per 2 ore abbondanti guidati da un appassionato tecnico del settore del verde di Regolamenti del Verde e di buone pratiche, potrei scrivere ancora numerose acidissime pagine su come ci ostiniamo a trattare la nostra terra e il nostro verde in maniera incurante non solo del futuro ma anche del presente. Spendiamo milioni e milioni di euro per lavori di protezione idrogeologica (ma tanto li spende la Protezione Civile...) quando una politica attenta di polizia rurale e una buona regolamentazione edilizia potrebbero ottenere i medesimi risultati a costo quasi zero.

Di fronte a questo vuoto, noi vogliamo continuare ad impegnarci per capire meglio cosa è possibile fare per rendere più vivibile e più bello il nostro paese, anche con l'aiuto della natura.

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