lunedì 3 giugno 2013

un futuro fatto di rotonde...

l'ossessione dell'automobilista, specialmente quello italiano del nordest, cominciano ad essere non più le pattuglie appostate con l'autovelox dietro una siepe, ma le ROTONDE!

Alcune inutili e grandi poco più di un ombelico (ed utili quanto lo stesso simpatico pertugio), ma alcune veramente utili a snellire il traffico che i sistemi semaforici (quelli non-intelligenti, perchè provate a guidare in Svizzera e noterete che i semafori sono spesso e stranamente verdi).

Di quelle "utili" oggi riportiamo alla ribalta quella di piazza Marconi a Fiume Veneto, che insieme alla demolizione dello stabile ex-Colussi, rappresentano il segno distintivo dell'ultimo lotto della piazza principale del Comune.


La conclusione dei lavori in piazza Marconi vede una fine in questi giorni, perchè l'assessore Simonin (assessore ai lavori pubblici anche nella precedente giunta Cella) ha promesso in questi giorni una accelerazione... anzi uno sblocco dei lavori già appaltati, ma bloccati dal Patto di Stabilità.

Una scelta certo coerente, quella di procedere con la realizzazione definitiva di una rotonda sperimentata già da 3 anni e che non ha mai creato problemi al traffico (al di la di qualche normale tamponamento nei giorni di pioggia).

Sull'abbattimento dello stabile ex-Colussi ci sarebbe da aprire un intenso dibattito... come su altri lavori piuttosto discutibili nella loro "utilità" nei confronti della collettività e non solo nei confronti di piccoli gruppi di "portatori di interessi".

Comunque siamo qui per mettere in discussione e metterci in discussione... insomma urge un confronto vero e sentito anche su questi temi: il futuro di una comunità starà anche nella sua forma e nella sua capacità di essere accogliente per le generazioni che verranno.

Siamo certi che tutto questo impegno di risorse negli ultimi anni sia servito a rivitalizzare il nostro paese? Ne hanno tratto giovamento gli abitanti, i commercianti, il traffico, singoli privati? 

Poniamo queste domande ai cittadini e proviamo a raccogliere le loro risposte. Adesso avremmo tutto il tempo necessario per ripensare ai progetti fatti e che giacciono fermi nei faldoni perché di soldi per realizzarli (e manutenerli, aggiungerei) non ce ne sono.

Ma di idee ce ne sono tantissime, e spesso anche funzionali e poco costose!