sabato 23 luglio 2016

Migranti: il bicchiere mezzo pieno

Piccola premessa: questo post era nato come un report sull'attesa riunione, tenutasi lo scorso giovedì, della Commissione Comunale Socio-Sanitaria, improntata sul tema "accoglienza migranti". Necessariamente però è stato trasformato per risultare più informativo che polemico e per dare un senso al concetto di Opportunità, rappresentato da quello che è nato come un Problema.


Alla riunione di commissione sono presenti l’ass. Crestan e i consiglieri di maggiornaza Sartor, Rosalen, Azzalini, Mucignat; delle opposizioni, il PD con De Tina, l'indipendente Tonus e Crestan di FI.

Poi i rappresentanti convocati per l'informazione ed il confronto: Marta Pajer (responsabile ACLI), i referenti delle 3 cooperative coinvolte nella gestione dei rifugiati (Nuovi Vicini, ACLI e Futura) e infine Eliano Fregonese (Ambito Socio Assistenziale).


Si parte dai numeri
In questo momento nel nostro Comune (circa 12mila abitanti) ci sono 23 profughi: 10 a Pescincanna (ACLI); 5 a Fiume centro (la famiglia pakistana Nuovi Vicini) e 8 in via Kennedy (coop. Futura). Pochi o tanti? ... a Pravisdomini ne ospitano 33, ad Azzano al momento solo 3. Una situazione a macchia di leopardo, data dal sistema con cui la Regione FVG ha deciso di affrontare la questione.


Davide rappresentante di “Nuovi Vicini” ha delineato un ampio quadro del fenomeno dei migranti. Oltre ai numeri ha spiegato che il diritto di asilo è tutelato dalla Costituzione e che se la persona è indigente lo Stato deve assicurare i mezzi di sussistenza. Spiega le differenze tra CARA, SPRAR e CAS. Questi ultimi sono i centri di accoglienza straordinaria come quelli di Fiume; mentre gli SPRAR sono progetti che coinvolgono enti locali (in cui Fiume non si è voluta impegnare).
Secondo Marta Pajer di ACLI in FVG sono coinvolti nell'accoglienza dei profughi 1 Comune su 2, ed è una cosa positiva perchè la media italiana è 1 comune su 10. Qui in FVG si organizza l’accoglienza per piccoli gruppi, dove si fa un lavoro più efficace.

I vari operatori hanno poi descritto chi sono le persone che sono arrivate a Fiume. Giulia, un'operatrice, ha parlato della famgilia pakistana marito, moglie e tre bambini, che si stanno ben integrando.
Laura di ACLI ha parlato dei ragazzi a Pescincanna, che sono stati accolti bene dalla popolazione.
Donatella di Futura ha presentato i ragazzi di via Kennedy e ha aggiunto che, a causa della difficoltà a trovare idonee sistemazioni, hanno colto al volo la casa messa a disposizione da un cittadino (tra l’altro per una cifra ben inferiore a quella apparsa sui
giornali). Con loro vive un ragazzo coetaneo dei migranti, che fa da supervisore. Comunque sono tutte persone tranquille e positive, hanno un buon livello di inglese che facilita la comunicazione.

L'intervento della Regione
Fregonese (Ambito) ha parlato dei fondi messi a disposizione dalla Regione FVG, che in provincia di Pordenone finora erano pochi, adesso che sono aumentati i migranti ospitati, i fondi regionali sono stati aumentati di 30.000 euro e saranno impiegati per voucher da dare non ai migranti ma agli italiani disoccupati che entreranno nelle iniziative, per far fare formazione integrativa ai migranti; per comprare attrezzature ed altro. L'idea (buona) è che da questi fondi arriveranno in Comune e serviranno a coinvolgere soggetti socialmente “deboli” (es. disoccupati) in progetti di integrazione di questi migranti.

In generale, sul fronte immigrazione e profughi, la Giunta Serracchiani sta facendo un lavoro molto serio e poco populista, cosciente anche dell'apporto economico che gli stranieri rappresentano per tutta l'economia regionale (basti pensare ai quasi 6 milioni di euro di IVA che ruotano attorno ai lavori e migranti stranieri).
E anche a Fiume Veneto potrà ricadere, se gestito con oculatezza e serietà, un gruzzolo di finanziamenti (sotto forma di voucher e acquisto di nuove attrezzature) da poter spendere sul territorio/per il territorio, con l'obiettivo di aiutare la nostra comunità (già provata come le altre dal periodo di recessione economica) ad accogliere persone ancor più sfortunate e dar loro conoscenze e strumenti per trovare una nuova strada.

Migranti, un problema o una opportunità?
Nel dibattito che è seguito in Commissione il Gruppo PD, per voce della De Tina, ha chiesto precisazioni ed espresso considerazioni sulla problematicità ma anche sull'opportunità che deriva da queste nuove presenze nella nostra Comunità. L'intervento di Regione e Cooperative inoltre metterà a disposizione soldi e competenze per aiutare Fiume Veneto a rispondere in modo accogliente e attivo nei confronti di queste persone che si trovano in un limbo. Analoghe considerazioni sono state condivise dall’ass. Eleonora Crestan, molto informata e attiva sull'argomento.

Delle altre opposizioni (anche da chi non era presente), invece, toni purtroppo molto poco costruttivi ed orientati a cavalcare la paura del diverso che già molti cittadini hanno manifestato. Addirittura qualcuno è sembrato quasi un po' invidioso nei confronti di chi ha dato in affitto il proprio immobile per compensi ben inferiori a quelli riportati sulla stampa e comunque adeguati alle dimensioni e alla qualità degli immobili.
Da altri, più garbati, discorsi che lasciano intendere che al momento sono ancora sotto gli effetti della sindrome NIMBY (not-in-my-neighbour-hood, non nel mio vicinato), ovvero: noi siamo gente accogliente, ma se 'sti migranti andassero in un altro Comune saremmo più tranquilli"...

I vuoti vengono sempre colmati
La serata si conclude con le parole di coloro che ogni giorno si trovano a lavorare in queste situazioni, gli Operatori Sociali, che hanno fatto capire che di fronte ad una non-risposta dei Comuni alla richiesta delle Prefetture di preparare strutture adeguate e dare una minima disponibilità ad entrare nel "sistema dell'accoglienza", sono partite altre iniziative private: è così che nella società come in natura, i vuoti vengono sempre colmati.

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