domenica 10 maggio 2015

scegliere senza ascoltare

La scelta della maggioranza del Comune di Fiume Veneto di richiedere l'adesione all'UTI del Pordenonese ha provocato una decisa reazione da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale, che hanno ritenuto opportuno scrivere alla Giunta Regionale per ribadire quanto le motivazioni alla base di tale scelta siano poco consistenti.

La lettera, firmata da quattro consiglieri dei Gruppi di Opposizione (Padoani-PD, Cieol-Flumen, Crestan-FI e Tonus-gruppo indipendente), è stata inviata lo scorso 6 maggio alla Presidente della Regione Serracchiani. In tale documento si sottolineano tutte le imprecisioni e le debolezze delle motivazioni contenute nella delibera approvata dalla sola maggioranza nel Consiglio Comunale del 16 aprile.

In particolare i consiglieri si soffermano su alcuni punti: non corrisponde alla realtà dei fatti e del territorio l'esistenza di una zona industriale e commerciale della grande distribuzione, che invece la maggioranza ritiene essere stata realizzata insieme al comune di Pordenone. Se anche si fossero confusi con la zona industriale “Area Nord” e la zona commerciale “Emisfero”, oltre a smentire la partecipazione del comune di Pordenone nel realizzare le opere pubbliche condivise, ricordiamo che i due Comuni confinano solo per un paio di chilometri in aperta campagna e non c’è alcuna contiguità territoriale tra le due zone e l’attuale perimetro dell’UTI del Noncello, nè con il comune capoluogo. 
Nella lettera si osserva, inoltre, che il passaggio ad un altro ambito socio assistenziale causerà necessariamente delle ricadute sul servizio ai cittadini, a causa sia dei tempi di adeguamento,  sia per il raddoppio del numero di cittadini che si rivolgeranno alle utenze.

I Consiglieri delle Opposizioni hanno richiesto più volte della documentazione e dei piani finanziari a sostegno delle tesi della Giunta guidata dal Sindaco Vaccher, senza mai ottenere risposte oggettive, numeriche, valutabili, ma solo tante parole ed auspici...

I Consiglieri hanno scelto di rivolgersi quindi direttamente alla Regione per sottolineare l'inconsistenza delle motivazioni espresse, per evitare di procedere con una scelta che rischia di mandare all’aria la lunga e positiva esperienza in particolare dell’Ambito Socio Assistenziale attuale.

Nel giro di qualche settimana, sapremo come la Giunta Regionale risponderà alle richieste dei molti Comuni che hanno eccepito dalle disposizioni e dai progetti della nuova Legge.

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